Tredicesimo incontro di presentazione dei Quaderni del Carcere di Gramsci

Veenerdì 24 h. 18,30. Tredicesimo incontro di presentazione dei Quaderni di Gramsci. Prosegue il lavoro volto ad un’esposiione dettagliata del pensiero di Gramsci puntualmente fondata sul testo dei suoi Quaderni. Questo lavoro si ripropone di evidenziare il nesso interno tra le principali categorie politiche, filosofiche ed economiche articolate da Gramsci. Con questo incontro si procederà con l’ultima parte del paragrafo 44 e con il paragrafo 46 e 47 del primo quaderno. I temi saranno ancora relativi alla questione meridionale, alla funzione degli intellettuali ed all’analisi della struttura della società civile intesa come luogo dell’epressione dell’egemonia-dominio e quindi come dimensione dello Stato Moderno accanto alla società politica (macchina burocratico-repressiva). Per partecipare all’incontro ed alla discussione on line su zoom scrivere a nuovaegemonia(at)protonmail.com

Alcune citazioni di Gramsci dai paragrafi che stiamo affrontando negli incontri del venerdì:

Il criterio storico-politico su cui bisogna fondare le proprie ricerche è questo: che una classe è dominante in due modi, è cioè «dirigente» e «dominante». È dirigente delle classi alleate, è dominante delle classi avversarie. Perciò una classe già prima di andare al potere può essere «dirigente» /e deve esserlo): quando è al potere diventa dominante ma continua ad essere anche «dirigente». (Gramsci, paragrafo 44, Q.1)
La direzione politica diventa un aspetto del dominio, in quanto l’assorbimento delle élites delle classi nemiche porta alla decapitazione di queste e alla loro impotenza. Ci può e ci deve essere una «egemonia politica» anche prima della andata al Governo e non bisogna contare solo sul potere e sulla forza materiale che esso dà per esercitare la direzione o egemonia politica. (Gramsci, paragrafo 44, Q.1)
Dalla politica dei moderati appare chiara questa verità ed è la soluzione di questo problema che ha reso possibile il Risorgimento nelle forme e nei limiti in cui esso si è effettuato di rivoluzione senza rivoluzione [o di rivoluzione passiva secondo l’espressione di V. Cuoco]. (Gramsci, paragrafo 44, Q.1)
Si rivela qui la verità di un criterio di ricerca storico-politico: non esiste una classe indipendente di intellettuali, ma ogni classe ha i suoi intellettuali (Gramsci, paragrafo 44, Q.1)

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