DERIVA CONTINUA! A proposito del sostegno dei Carc-nPCI ad Ottolina TV.

Come i nostri lettori sapranno* consideriamo Ottolina TV un “canale YouTube” dal carattere putiniano, sciovinista e rosso-bruno. Non saremmo costretti a ribadire tuttto questo, che ci tiene lontani anni luce dall’avere a che fare con realtà di questo tipo, se non fosse che il gruppo dei Carc-nPCI ha deciso di intraprendere un’ennesima svolta a destra offrendo il suo sostegno a tale canale e alle sue iniziative discutibili. Prenderemo in considerazione due testi.
Il primo, tra l’altro, invita a partecipare all’assemblea “Tutti a casa!” di Roma del 29 marzo indetta da “Ottolina TV”. In questo articolo** i Carc-nPCI esprimono anche la loro solidarietà a Ottolina, accusando il Manifesto di pescare nel torbido per aver denunciato, in modo per altro assai timido*** , il carattere “rosso-bruno” di questo canale. Il secondo testo è invece un volantino che i Carc-nPCI distribuiranno alla stessa assemblea “Tutti a casa!”.
Citiamo dal primo articolo: “A conclusione di questa breve introduzione, una nota in solidarietà a Ottolina Tv e al circuito che sta organizzando l’assemblea “Tutti a casa”. Sono finiti da alcuni giorni nel mirino di manovre palesi e meno palesi, di cui in ultimo anche un articolo su il Manifesto del 26 marzo, atte a denigrare l’iniziativa e a scoraggiare la partecipazione. Per esperienza diretta e ben collaudata sappiamo che quando la sinistra borghese mesta nel torbido è perché pensa di avere qualcosa da perdere. E non importa se da perdere in realtà le è rimasto poco e niente: tutto quello che non controlla direttamente e non riesce ad addomesticare fin dalla nascita diventa automaticamente “una provocazione”, “un rigurgito rossobruno” o “una manovra da politicanti”. Non sono le manovre torbide a ostacolare un progetto che ha prospettiva. Se il progetto ha prospettiva, cioè se è coerente con le esigenze della lotta di classe e con la lotta politica in corso, non ci sono manovre torbide che tengano: che si sviluppi o meno dipende da chi lo promuove e lo dirige”.
Quindi per i CARC-nPCI “Ottolina TV” non ha nulla a che fare con i rosso-bruni e anzi sta partendo con il piede giusto, sta avanzando con un progetto che rappresenta gli interessi delle masse popolari che, però, per potersi realizzare, deve essere guidato adeguatamente. Insomma oltre a difendere i rosso-bruni i CARC-nPCI propongono il loro “governo di blocco popolare” o, come a volte lo definiscono, “governo d’emergenza e di liberazione nazionale” come orizzonte all’interno del quale il progetto di Ottolina TV può trovare spazio e prospettiva.
Ancora più indicativo delle posizioni dei CARC-nPCI e della loro ormai inarrestabile deriva populista e revisionista è il volantino preparato per l’assemblea di Ottolina del 29 marzo****.
L’analisi di classe della società italiana e delle varie forze politiche risulta inesistente, viene tolta di mezzo per favorire la conciliazione con le posizioni dei reazionari rosso-bruni, al suo opposto compare una fraseologia populista. Il nemico sarebbe sempre lo stesso, “le larghe intese”, quindi la linea che i CARC-nPCI propongono ormai da decenni è sempre quella del “fronte contro le larghe intese” che, ci assicurano, è il motore della costruzione del “governo di blocco popolare” o di “liberazione nazionale”.
Sappiamo che questa linea, che i CARC-nPCI chiamano anche “strategia della guerra popolare”, è servita sino ad oggi a questo gruppo per coprire ed incensare, oltre al M5S, anche di volta in volta Gino Strada, il movimento no Vax, Landini e il “Movimento Comunista” del nostro paese (composto a detta loro dal PRC, dal PCI, dal PC, oltre che dai rosso-bruni di Prospettiva Unitaria e, appunto, da quelli di Ottolina). A conti fatti ciò rivela la vera natura del programma del “governo di blocco popolare”, oltre ad evidenziare il carattere pseudo-maoista delle sulla guerra popolare.
Il volantino inizia con un titolo tipicamente populista “Per una nuova liberazione nazionale” e continua con la stessa logica: “In Italia c’è un numero enorme di orfani della sinistra e, più in generale, di orfani di appartenenza politica. Orfani non per ignavia, ma perché nel corso degli ultimi 30 anni tutte le rappresentanze politiche – in particolare a sinistra – sono state risucchiate, direttamente o indirettamente, nel vortice delle Larghe Intese”.
Dopo questa “brillante” analisi, questo gruppo c’informa che: “non esiste più un centro abbastanza strutturato e abbastanza autorevole che faccia da baluardo degli interessi dei lavoratori e delle masse popolari.
Nel 2013 e soprattutto nel 2018 il M5S aveva raccolto ampi consensi attingendo da questo bacino di orfani e lo aveva fatto rompendo, almeno in una certa misura, con le prassi e le liturgie delle Larghe Intese”. Ne deriva che il M5S nel 2013 e nel 2018 (che ricordiamo ha inaugurato il governo fascio-populista Lega-M5S) avrebbe costituito “un centro abbastanza strutturato e abbastanza autorevole” che “faceva da baluardo degli interessi dei lavoratori e delle masse popolari”. I CARC-nPCI sono evidentemente un gruppo che non dà alcun valore alla verità e che persegue una politica egemonista, propinando favole e manipolando la coscienza dei giovani e dei lavoratori.
La disonestà intellettuale dei CARC-nPCI e la falsificazione dei fatti non si ferma a questo punto, infatti nel loro volantino affermano: “Ma una volta al governo (nel 2018, n.d.r.) non ha voluto né saputo valorizzare il sostegno che aveva raccolto per ribaltare il sistema politico delle Larghe Intese e vi si è anzi lasciato invischiare”. I CARC-nPCI dimenticano di riportare che, dopo l’affermazione del governo fascio-populista Lega-M5S del 2018, loro stessi hanno salutato tale governo come un grande passo in avanti sulla strada della sconfitta della politica delle “larghe intese”. Dimenticano anche di aver sostenuto ancora, nove mesi dopo l’inizio ufficiale della pandemia da COVID, il referendum fascista voluto dal M5S mirante alla riduzione del numero dei parlamentari. Un referendum che ha rappresentato uno dei tanti passaggi del processo di fascistizzazione dello Stato. Non è finita qui. Anche adesso i CARC-nPCI evitano di criticare il M5S e, anzi, affermano cripticamente “Oggi il M5S è un partito critico verso il sistema delle Larghe Intese, ma opera in quel perimetro e nel rispetto delle sue liturgie”. D’altronde hanno già chiarito che saranno a Roma il 5 aprile alla manifestazione indetta dal M5S, fornendo un utile sponda, nel campo dell’estrema sinistra, alla politica camaleontica, ma dii fatto semi-fascista, di Giuseppe Conte.
I CARC-nPCI combinano una linea ultrariformista con le chiacchiere “rivoluzionarie” (come quelle della rivendicazione dell’esperienza delle Brigate Rosse). Per l’occasione ci assicurano che il loro “governo d’emergenza”, composto da gente come Landini, PRC, Prospettiva Unitaria, Rete dei Comunisti, FIOM e sindacati di base, coordinamenti NO NATO, movimenti contro le grandi opere, ecc., “fermeranno il vortice della “Terza guerra mondiale”. Affermano infatti, non senza una certa dose di retorica: “La questione di costruire un centro abbastanza strutturato e autorevole che faccia da baluardo degli interessi dei lavoratori e delle masse popolari è, dunque, all’ordine del giorno. Non da oggi, certo, ma oggi è più urgente anche per fermare il vortice della Terza guerra mondiale e sottrarre l’Italia al dominio dei guerrafondai Usa/Nato, sionisti e Ue. Si tratta di alimentare un movimento politico che combina il “vaffanculo” (come diceva il M5S) o il “tutti a casa” – pertanto il CONTRO – con l’obiettivo di dare al paese un governo che affermi senza se e senza ma gli interessi dei lavoratori e delle masse popolari, che riaffermi e conquisti la sovranità nazionale, che attui la Costituzione del 1948 – pertanto il PER. Le condizioni esistono già. Esistono nelle mille mobilitazioni di questi mesi, esistono in ogni tentativo di aggirare e rompere la censura mediatica, esistono in ogni lotta rivendicativa, esistono in ogni iniziativa che antepone quello che è legittimo perché è negli interessi delle masse popolari a quello che è legale. Ciò che manca, o è comunque ancora insufficiente, è la consapevolezza che per dare uno sbocco positivo a tutto ciò è necessario darsi – e dare – uno sbocco politico. Serve una nuova liberazione nazionale. Serve un governo di emergenza popolare per rovesciare il sistema delle Larghe Intese che operano come una forza occupante del paese”.
Per non rischiare di essere fraintesi, alla fine del loro volantino ribadiscono: “Con questo spirito guardiamo al percorso promosso da Ottolina Tv e dal circuito dell’assemblea ‘Tutti a casa’ del 29 marzo a Roma”.
Prima di finire però, si uniscono al coro della lotta contro l’ “estremismo” e il “dogmatismo”: “Quello che importa davvero sono tre cose. Non nascondersi dietro l’estremismo parolaio che è solo una forma ignobile di passività… Siamo di fronte a una situazione nuova, nessuno di noi l’ha mai vissuta prima né la trova descritta in un libro. Bisogna osare avanzare. Il nuovo suscita dubbi: è inevitabile perché presenta sempre aspetti incerti. Il nuovo suscita perfino paura: anche questo è inevitabile, perché il nuovo comporta sempre aspetti ignoti. Ma chi non si rimbocca le maniche e non osa avanzare, subisce quello che fanno gli altri e, se è un intellettuale, propaganda disfattismo. Bisogna misurare con cura e responsabilità ogni passo, ma avanzare. Nel dubbio, meglio osare avanzare: come minimo impareremo. Possiamo indirizzare il corso degli eventi a nostro favore”.
Avanzare legittimamente critiche e dubbi di fronte ad una linea codista, opportunista e conciliatrice, significherebbe, secondo i CARC-nPCI, essere estremisti, parolai e dar prova di passività. Invece significherebbe dar prova di “vero attivismo” non avere paura di cercare “una nuova strada”, di dar prova di fede, di gettarsi in maniera mistica verso il “nuovo”. Così i CARC-nPCI possono continuare a raccontare, senza essere disturbati dai dogmatici “ultra-rivoluzionari” di turno, che ci sono in Italia varie decine di migliaia di soggetti singoli e collettivi (attivisti, organismi di massa, sindacati, gruppi e partiti comunisti, ecc.) che si stanno indirizzando verso la costruzione del governo d’emergenza il quale, dopo aver impedito la Terza guerra mondiale, dopo aver buttato fuori le basi NATO e conquistato la piena indipendenza nazionale, sarà sicuramente costretto a fare la rivoluzione per il socialismo. In sostanza dunque i CARC con queste fandonie cercano di tenere insieme il bianco e il nero, il diavolo e l’acqua santa. Davanti ai giovani, ai lavoratori, ai militanti rivoluzionari a parole si rivendica il maoismo, la guerra popolare in Perù, gli anni 70’, ma appena il loro “maoismo” viene messo in pratica si mostra per quello che effettivamente è.

NUOVA EGEMONIA

*“SAHRA WAGENKNECHTED IL RITORNO DEL “NAZIONAL-BOLSCEVISMO” https://nuovaegemonia.com/2025/01/27/4907/

** https://www.carc.it/2025/03/26/29-marzo-a-roma-due-iniziative-nello-stesso-giorno-e-nello-stesso-posto

***Riportiamo dal Manifesto, che evidenzia quali forze politiche hanno aderito alla Manifestazione di Roma del 5 aprile sul riarmo indetta dal M5S: “quella del M5S sarà anche l’occasione di misurare il peso di una compagine messa in piedi dalla webtv Ottolina e dalla rivista online La Fionda, che qualche settimana fa ha festeggiato quando uno dei suoi articolisti, Thomas Fazi, è stato scelto su X come interlocutore niente poco di meno che dal vicepresidente Usa J. D. Vance, e che adesso annuncia l’adesione al 5 aprile. Il refrain è di quelli già sentiti: andare oltre le ideologie. «Abbiamo deciso di tenerci alla larga dalle opposte tifoserie, destra o sinistra, trumpiani o anti-trumpiani, che, tra fiumi di retorica, cercano ancora una volta di arruolare, sulla base di parole d’ordine vuote e ipocrite, pezzi di consenso popolare a favore di una fazione o l’altra» affermano in un documento che indice un’assemblea prevista a Roma per il prossimo 29 marzo cui parteciperà, tra gli altri, anche Pubble, youtuber che ha all’attivo collaborazioni con Il Primato Nazionale, rivista dei «fascisti del terzo millennio» di CasaPound. Se non siamo al rossobruno Marco Rizzo, che da tempo corteggia il generale fan della X Mas Roberto Vannacci, poco di manca”. (https://ilmanifesto.it/no-alla-follia-bellica-il-m5s-lancia-la-piazza-e-le-mozioni-sul-riarmo)

**** https://www.carc.it/2025/03/27/volantino-per-liniziativa-mandiamoli-tutti-a-casa-del-29-marzo-a-roma/

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