I CARC-nPCI ALLA CORTE DELL’IMPERATORE, DIFFIDIAMOLI !

È del 17 aprile la notizia che i CARC saranno presenti al FORUM che si svolgerà a Mosca dal 21 al 25 aprile organizzato dal cosiddetto “Partito Comunista della Federazione Russa” di Gennadij Zjuganov.

I CARC affermano[1] : “La nostra partecipazione al Forum è un’occasione per conoscere e stringere relazioni con il Partito Comunista della Federazione Russa e ampliare la conoscenza del movimento comunista internazionale”…“Partecipiamo…per rendere omaggio alla storia che non è affatto “finita”, come hanno sostenuto per decenni i ciarlatani borghesi dopo il crollo dell’Urss”…”partecipiamo al Forum…di Mosca anche per squarciare la narrazione che indica i lavoratori e le masse popolari italiane come passive e rassegnate”…”La nostra partecipazione al Forum Internazionale… di Mosca è quindi anche un modo per celebrare la vittoria della Resistenza a cui hanno contribuito 5 mila partigiani sovietici che combatterono in Italia”.

Cos’è il “Partito Comunista della Federazione Russa”?

È uno dei principali partiti di potere della Russia al servizio di settori del grande capitale finanziario dell’imperialismo russo e della sua macchina burocratico-militare fascista. Con alterne fortune lotta da decenni per diventare partito di governo e solo l’ascesa di Putin ha precluso il raggiungimento di tale obiettivo a Gennadij Zjuganov. Un partito visceralmente nazionalista costruito con i rottami del PCUS che ricostruisce in senso reazionario e grande-russo l’intera storia della Russia, della Rivoluzione d’Ottobre e dell’URSS. Questo partito lavora per creare un fronte con le forze nazionaliste nazi-fasciste russe, sostiene l’attuale linea internazionale del nuovo Zar Putin ed ha lanciato un appello alla mobilitazione generale a favore della guerra in Ucraina.

Con il colpo di Stato fascista, seguito alla morte di Stalin, attuato dai revisionisti moderni l’URSS si è trasformata (da punto di riferimento, insieme alla Cina maoista, della rivoluzione proletaria mondiale) in un blocco socialimperialista, ed è entrato così in concorrenza con l’imperialismo USA, per la ripartizione delle sfere d’influenza e dei mercati, mirando in particolare ad accaparrarsi il controllo di tutta una serie di paesi oppressi a capitalismo burocratico, semicoloniali e semifeudali, e ad imporre il tallone di ferro sui paesi non russi dell’Ex-URSS. Il socialimperialismo russo si è così guadagnato, proprio come quello americano, l’odio eterno dei popoli oppressi di tutto il mondo, ad iniziare da quello ucraino.

La linea di Putin e dei rottami del PCUS come Gennadij Zjuganov, volta alla riconquista delle colonie dell’Ex-Urss, ha alimentato l’inizio della terza guerra mondiale inter-imperialista con la guerra tra i due principali schieramenti  imperialisti per il controllo dell’Ucraina e dell’intera zona dell’Europa Orientale non russa. Guerra che sta mostrando come la terza guerra mondiale andrà sempre più caratterizzandosi come una lunga “guerra di posizione”, estremamente sanguinosa, con la possibilità sempre più concreta che venga persino evitato o limitato al massimo, da parte delle diverse potenze imperialiste, l’uso degli armamenti atomici. Tutto questo a conferma delle tesi marxiste-leniniste-maoiste che, in linea con quelle del generale prussiano Von Clausewitz, sostengono che è la politica che dirige la guerra.

In questo quadro la lotta per la vera democrazia sul piano internazionale, che non può nella crisi generale e terminale dell’imperialismo venire separata dalla lotta per il socialismo, richiede l’incondizionato sostegno del diritto del popolo ucraino, dei popoli dell’Europa Orientale e dei Balcani, del popolo palestinese e dei popoli di tutto il mondo alla lotta per il rovesciamento dei vari imperialismi, dagli USA a quello dei principali paesi europei (compresa l’Italia imperialista), dalla Russia alla Cina.

Solo questa battaglia risponde agli interessi dei popoli oppressi dell’Unione Europea e degli altri continenti e rafforza ideologicamente e politicamente la battaglia internazionale a sostegno delle lotte di liberazione nazionale e delle rivoluzioni di Nuova Democrazia già in atto.

Solo questa battaglia contribuisce all’ascesa della tendenza alla rivoluzione proletaria mondiale (sempre più alimentata anche dal conflitto inter-imperialistico) e può quindi contribuire ad educare la classe operaia italiana, i giovani e le masse popolari alla democrazia popolare e alla rivoluzione proletaria.

Solo questa battaglia nel nostro paese mantiene alta la bandiera della resistenza antifascista e solleva quella della Nuova Resistenza.

Schierarsi con l’imperialismo russo significa non solo essere socialimperialisti e socialsciovinisti, proprio come la socialdemocrazia che nel 1914 ha deciso di appoggiare un fronte imperialista contro l’altro, ma anche ricalcare le orme dei nazional-bolscevichi tedeschi che, negli anni Trenta, miravano alla creazione di uno schieramento internazionale rosso-bruno, con il fine di inquinare e distruggere il socialismo e realizzare sul piano politico e militare la cosiddetta “Eurasia”.

Il Forum internazionale dei partiti “comunisti” di Mosca promosso da Gennadij Zjuganov non si potrebbe tenere in un paese in guerra, caratterizzato dal militarismo e dal fascismo sul piano interno, senza il più fervente appoggio di Putin.

Non possiamo quindi che invitare tutti i democratici, gli internazionalisti e i veri comunisti del nostro paese a DIFFIDARE formalmente i CARC dal parlare a Mosca a nome della Grande Resistenza Antifascista Italiana.

NUOVA EGEMONIA


[1] https://www.carc.it/2025/04/17/il-p-carc-al-forum-internazionale-antifascista-a-mosca/

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