Traduzione non ufficiale da The Red Herald
Condividiamo qui di seguito un comunicato stampa diffuso dal Comitato Centrale del Partito Comunista dell’India (Maoista) [CPI (Maoist)].
Comitato Centrale del Partito Comunista dell’India (Maoista)
Comunicato stampa
20 settembre 2025
Il tradimento degli interessi del popolo, la consegna delle nostre armi al nemico e lo scioglimento nella società civile non fa parte della nostra politica.
Dal 17 settembre, un comunicato stampa diffuso da Sonu, membro dell’Ufficio Politico del nostro partito, sotto il nome di Abhay ed il relativo file audio e un appello al popolo rivoluzionario sono stati ampiamente diffusi dalla stampa, dai media elettronici e digitali.
“Alla luce del mutato contesto internazionale e nazionale, e in considerazione degli appelli lanciati dal Primo Ministro, dal Ministro dell’Interno e dagli alti funzionari di polizia affinché si depongano le armi e ci si unisca al flusso della vita, abbiamo deciso di deporre le armi”, ha annunciato nel comunicato.
Ha anche affermato che ciò fa parte degli sforzi compiuti dal defunto segretario generale del nostro partito, il compagno Amarudu[1] Basavaraj, per i colloqui di pace. Questo annuncio fatto da Sonu è relativo alla sua scelta personale. Il nostro Comitato Centrale, l’Ufficio Politico e il Comitato Speciale di Zona di Dandakaranya respingono e condannano completamente questo annuncio.
Il nuovo contesto internazionale e nazionale non suggerisce l’abbandono della lotta armata. Al contrario, evidenzia la necessità di continuare la lotta armata. Lo sfruttamento imperialista e l’oppressione delle nazionalità e dei popoli oppressi dei paesi arretrati stanno diventando più intensi. Nei paesi capitalisti e imperialisti, la classe capitalista sta intensificando ulteriormente lo sfruttamento e l’oppressione della classe operaia e della classe media in nome delle “misure di austerità”. Le classi sfruttatrici stanno mettendo in atto il fascismo e il razzismo. Tutto ciò è il risultato della crisi economica e politica imperialista che si intensifica di giorno in giorno. Nel nostro Paese, le grandi aziende straniere e nazionali appartenenti ai capitalisti imperialisti e alla borghesia compradora stanno intensificando lo sfruttamento e l’oppressione in tutti i settori della vita sociale, compresi quelli agricolo, industriale e dei servizi. Come risposta a tutto questo, le grandi masse (classi oppresse, gruppi sociali oppressi, tribù oppresse) nelle aree urbane, pianeggianti e forestali stanno evidenziando la necessità di espandere e intensificare ulteriormente la lotta di classe contro l’alleanza delle classi imperialiste, compradore, capitaliste burocratiche e proprietarie terriere.
L’esistenza del regime fascista brahminico hindutva del RSS-BJP rende evidente la necessità di resistere agli attacchi fascisti che il governo centrale e quelli statali stanno sferrando contro le grandi masse del Paese in tutti gli ambiti della vita sociale. Le differenze economiche e sociali stanno aumentando drasticamente in tutto il mondo e nel nostro Paese.
Né nel nostro Paese né nel mondo sono stati risolti i problemi quotidiani della popolazione né quelli fondamentali. In questa situazione, la situazione attuale nel nostro Paese e nel mondo evidenzia la necessità di continuare la lotta armata, coordinando la lotta legale-illegale, segreta-aperta e le forme strutturali.
La dichiarazione di Sonu secondo cui il disarmo faceva parte degli sforzi compiuti dal segretario generale del nostro partito, il compagno Amarudu Basavaraj (BR), per dei colloqui di pace è una pesante distorsione della realtà. Sebbene il compagno Amarudu Basavaraj avesse annunciato nella sua dichiarazione del 7 maggio che avrebbe discusso la proposta dei colloqui di pace, si è presto reso conto del carattere controproducente di tale questione, poiché il governo centrale e quello statale continuavano l’operazione militare Kagaar ignorando le trattative di pace proposte dal nostro partito, ed ha invitato l’intero partito, il PLGA e il campo rivoluzionario a ritirarsi e a resistere all’operazione Kagaar.
È sotto la sua guida che oggi il partito, il PLGA e il campo rivoluzionario in tutto il paese stanno resistendo alla guerra dell’Operazione Kagaar con tutte le loro forze, in forme legali e illegali. Sonu ha deliberatamente distorto questo fatto. Questa distorsione maliziosa è vile e da condannare.
Raccogliere le opinioni dei membri del partito e dei comitati di partito a vari livelli rispetto all’ipotesi della consegna delle armi e dell’integrazione nella vita pubblica, raccogliere le opinioni dei nostri funzionari e leader di partito che si trovano in carcere e raccogliendo le opinioni dei simpatizzanti rivoluzionari, delle forze e delle organizzazioni democratiche, progressiste e di sinistra è stato valutato unanimemente le posizioni di Sonu rappresentano un tentativo scellerato volto a dividere il nostro partito. Chiediamo a Sonu di rinnegare le sue posizioni ed abbandonare questo piano scellerato. Chiediamo alle organizzazioni di massa, ai membri del partito, ai comitati di partito a vari livelli, ai leader del partito che si trovano in carcere, ai membri del partito, ai simpatizzanti rivoluzionari, alle forze e alle organizzazioni democratiche, progressiste e di sinistra di contrastare questo piano scellerato. Sonu, nella sua dichiarazione intitolata “Appello al popolo rivoluzionario”, ha affermato che il movimento rivoluzionario indiano è stato sconfitto e che la ragione di ciò sono stati gli errori del partito nell’adottare tattiche estremiste. Se pensava che il partito avesse adottato tattiche estremiste, era sua responsabilità, in qualità di membro dell’Ufficio Politico, rimanere nel partito e lavorare per correggerle. Ma ha deciso di rifiutare questo metodo rivoluzionario e di unirsi alla classe dominante.
“Almeno ora, l’unico compito che resta al partito è quello di abbandonare la pratica dogmatica delle linee cinese e russa, indipendentemente dai cambiamenti delle circostanze e del tempo, e di lottare per rendere vittoriosa la rivoluzione indiana con una linea adeguata al tempo e al luogo dell’India”, ha affermato nella dichiarazione ‘Appello al popolo rivoluzionario’. Se la linea seguita dal partito è dogmatica, allora può formulare una linea alternativa e intraprendere una lotta tra le due linee all’interno del partito. Ma non è pronto a farlo. Ripudiare la lotta armata e dichiararne la cessazione temporanea significa imbrogliare i quadri del partito e il popolo.
Secondo la teoria del marxismo-leninismo-maoismo, il compito centrale della rivoluzione è quello di conquistare il potere statale. Per questo, condurremo una lotta armata con la forza delle armi. Sia nella linea della guerra popolare prolungata che in quella dell’insurrezione generale, le classi oppresse conquistano il potere rovesciando le classi sfruttatrici dal potere con la forza delle armi. Poiché il nostro Paese è un paese semicoloniale e semifeudale, il nostro partito sta seguendo la linea della guerra popolare prolungata che conquista il potere zona per zona. Pertanto, decidere di deporre le armi e avviare negoziati di pace è contrario alla teoria del marxismo-leninismo-maoismo e alla nostra linea politico-militare.
Deporre le armi significa consegnarle al nemico, arrendersi al nemico. Consegnare le armi al nemico, arrendersi e cessare la lotta armata in nome di un cessate il fuoco temporaneo significa che un partito rivoluzionario diventa un partito revisionista.
Consegnare le armi al nemico significa tradire i martiri e le grandi masse del Paese (classi oppresse, gruppi sociali oppressi, nazionalità oppresse). Si tratta di un palese revisionismo moderno e di un tradimento rivoluzionario. Pertanto, chiediamo ai membri del partito, ai comitati di partito a tutti i livelli, ai membri del partito in carcere, ai leader del partito e ai simpatizzanti rivoluzionari di condannare con forza il tradimento di Sonu, che si appresta a consegnarsi al nemico consegnando le sue armi al nemico. Se lui e i suoi assai pochi seguaci vogliono arrendersi al nemico, possono farlo, ma non hanno l’autorità di consegnare al nemico le armi appartenenti al partito. Ecco perché chiediamo che le consegnino al partito. Se non le consegnano amichevolmente, ordiniamo al PLGA di sequestrare loro le armi. In questa situazione, vi informiamo che egli non ha l’autorità di rilasciare comunicati stampa. È responsabilità del portavoce, nei rapporti con i media, Abhay aderire ai principi fondamentali, alle politiche e alle risoluzioni del nostro partito, trasmettere la posizione del partito sugli sviluppi politici e lanciare appelli alla lotta al popolo.
Il Comitato Speciale di Zona di Dandakaranya (DKSZC) concorda pienamente con questa dichiarazione rilasciata dal Comitato Centrale. Invitiamo tutti i membri del partito, i comitati di partito e i comandi a tutti i livelli di Dandakaranya a diffondere questo comunicato stampa a tutte le associazioni pubbliche, a tutte le altre organizzazioni locali e alla popolazione di Dandakaranya e a compiere sforzi politici e organizzativi per rafforzare con determinazione la base di massa e le organizzazioni di massa nel movimento rivoluzionario.
Ribadiamo che in linea generale il nostro partito è disposto a discutere la questione delle trattative di pace. Facciamo anche appello alla società civile e all’intera opinione pubblica affinché si crei un movimento di massa a livello nazionale per esercitare pressioni sul governo centrale e sui governi statali affinché partano i colloqui di pace.
Con l’intensificarsi della guerra controrivoluzionaria, il nostro partito, il PLGA, e l’intero movimento rivoluzionario stanno subendo delle perdite. Arrendersi al nemico per paura dei suoi attacchi significa tradire gli immortali e il popolo. Il nostro dovere è rifiutare questo tradimento e continuare la lotta di classe e la guerra popolare in modo da aiutare il movimento rivoluzionario, che sta subendo una battuta d’arresto, ad andare avanti in base alle mutate condizioni sociali. Le battute d’arresto nel movimento rivoluzionario sono temporanee. La vittoria finale appartiene al popolo. La lotta di classe va avanti da migliaia di anni per una società in cui non ci sia la possibilità che un uomo derubi un altro uomo su questa terra. Questa lotta di classe sta attraversando un grande percorso di vittorie, sconfitte e, alla fine, vittorie. La vittoria finale di questo grande percorso è l’instaurazione del socialismo-comunismo sulla terra. Pertanto, il nostro dovere e il nostro cammino è quello di continuare la lotta di classe e la guerra popolare per l’instaurazione del socialismo e del comunismo nel nostro paese e nel mondo, senza temere le battute d’arresto o le sconfitte nel movimento rivoluzionario.
Con saluti rivoluzionari,
Abhay
Rappresentante
Comitato Centrale
Partito Comunista dell’India (Maoista)
Vikalp
Rappresentante
Comitato Speciale di Zona di Dandakaranya
Partito Comunista dell’India (Maoista)
[1] “Immortale” in lingua telugu (n.d.t.)