Sul numero di Resistenza, foglio periodico dei CARC, del 6 luglio scorso è comparso il seguente articoletto “Dibattito fra comunisti. Ce n’è estremo bisogno, ma come si promuove?”[1].
In questo articolo i CARC propongono una distinzione tra un aspetto “positivo ed oggettivo” ed uno “negativo e soggettivo”.
Riguardo al primo sostengono che: “Gli sconvolgimenti che si sono susseguiti negli ultimi anni …hanno alimentato il dibattito nel movimento comunista cosciente e organizzato. Differenti analisi della situazione, differenti valutazioni delle forze in campo e delle prospettive… hanno alimentato scambi e confronti”…”ci interessa mettere in evidenza che questo attivismo nel campo della teoria e questa ricerca di discussione sono aspetti assolutamente positivi”…“Analisi della situazione e compiti dei comunisti: è attorno a questi argomenti che si racchiude il senso del dibattito franco e aperto che attraversa pubblicazioni, iniziative, mobilitazioni”…“L’estensione del dibattito e la sua profondità sono entrambi indici dello “stato di salute” del movimento comunista cosciente e organizzato, tanto a livello internazionale che nazionale. Il dibattito franco e aperto è uno strumento per la sua rinascita”.
Rispetto al secondo, quello cioè relativo alle deviazioni soggettiviste da evitare per dare effettivamente vita a tale dibattito, affermano: È ancora raro trovare compagni (e tanto meno partiti e organizzazioni) che salutano con entusiasmo il dibattito franco e aperto…pesa la disabitudine a dibattere apertamente e con franchezza…succede spesso che la scintilla del dibattito abbia effettivamente la forma di una polemica sterile, appaia come una denigrazione…Ci sono delle regole per alimentare positivamente il dibattito franco e aperto? Più che regole ci sono dei criteri. Alla luce di questi criteri è relativamente semplice imparare a cogliere tutte le opportunità di dibattito che si pongono e che il procedere della crisi generale impone ai comunisti…Quale che sia l’occasione, il dibattito è un’opportunità. Non per discutere e poi “ognuno rimane della sua idea” e neppure per convincere gli interlocutori, ma per trovare con la lotta fra le idee la strada più efficace per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato”.
Nell’articolo in questione del 6 luglio non c’è nulla di nuovo o di più meditato ed approfondito di quanto i CARC abbiano già proposto in occasione dei documenti presentati per il loro, relativamente recente, VI Congresso. Analogamente questo appello al “dibattito franco ed aperto” tra i comunisti è stato riproposto dagli stessi CARC anche altre varie volte più o meno nei medesimi termini.
A leggere questi appelli sembrerebbe che i CARC siano disposti a dare l’esempio e ad intervenire puntualmente nei dibattiti in corso, in particolare rispondendo a chi, in qualche modo, li prende sul serio e quindi s’impegna in una dialettica critica più o meno articolata nei loro confronti. I CARC pongono dei criteri per stabilire quando un dibattito è “franco e aperto” e quando invece non lo è e quindi, presumibilmente, non è considerato degno di considerazione da tale gruppo. I criteri vanno tutti nella direzione di sostenere che la dialettica deve fondarsi non su una denigrazione settaria delle posizioni altrui, valutata apriori come sterile e quindi indegna di una qualche considerazione, ma sulla base di una valutazione il più possibile approfondita, condotta con “onestà intellettuale” e volontà di contribuire effettivamente allo sviluppo del movimento comunista.
In effetti, se dobbiamo considerare tutto questo alla luce della nostra esperienza, come Redazione di Nuova Egemonia dobbiamo rilevare come da un lato i vari tentativi di aprire un “dibattito franco ed onesto” con i CARC siano caduti nel vuoto e come, dall’altro lato, non abbiamo avuto alcuna notizia di altri gruppi politici che abbiano mai intrapreso un qualche tentativo di aprire un dibattito pubblico con i CARC-nPCI.
Ovviamente, non consideriamo i vari insulti rivolti ai CARC-nPCI da forze eclettiche come il PMLI o Proletari Comunisti-PCm come indicativi di una dialettica effettivamente degna di una qualche considerazione. Le “critiche” di tali gruppi sono espressione di logiche denigratorie improntate a politiche di disinformazione, che occultano le differenze di principio esistenti nel movimento comunista e che mirano a generare e alimentare un caos ideologico e politico al servizio della propria ristretta politica incentrata su logiche pragmatiste, localiste e, spesso, economiciste e movimentiste.
Quindi quello che risulta alla Redazione di Nuova Egemonia è che, in sostanza, solo la nostra Redazione abbia sino ad oggi promosso pubblicamente il “dibattito franco ed aperto” nei confronti dei CARC-nPCI. I primi (per es. i Carc Toscana) si sono limitati a squalificare in modo altezzoso i documenti di critica, rispondendo informalmente con inviti a frequentare le loro sezioni. I secondi si sono rivolti a noi con una comunicazione formale del 6 aprile 2023, che allo stato attuale risulta priva di qualsiasi riscontro: “Cari compagni, è con molto interesse che la Delegazione del (n)PCI ha ricevuto il vostro documento SULLA TATTICA E SULLA STRATEGIA: PER LA CRITICA DELLE TESI DEL VI CONGRESSO DEI CARC. Valuteremo con cura le vostre critiche. Le reputiamo comunque un contributo a una lotta che è comune: la lotta per l’unità dei comunisti italiani o, detto in altre parole, per la rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato (MCCO)”.
Riportiamo di seguito l’elenco dei documenti di critica alle posizioni dei CARC-nPCI riportati nel sito www.nuovaegemonia.com:
-11 dicembre 2021, PER UNA CRITICA DELLE POSIZIONI DEL PARTITO DEI CARC SUL MOVIMENTO NO GREEN PASS [2] (38 pagine in formato A5)
– 17 luglio 2022, GUERRA IN UCRAINA: LA FALSIFICAZIONE DEL MARXISMO-LENINISMO-MAOISMO AD OPERA DEI CARC-nPCI[3] (17 pagine in formato A5)
– 22 novembre 2022, paragrafo 2.1. del documento NUOVA EGEMONIA: PROVENIENZA, RIFERIMENTI IDEOLOGICI E PROPOSTA DI CONVERGENZA[4]
– 2 marzo 2023, seconda edizione: SULLA GUERRA IN UCRAINA: UNA CRITICA ANCORA ATTUALE ALLE POSIZIONI DEI CARC-nPCI E DI PROLETARI COMUNISTI-PCm (68 pagine in formato A5)[5]
– 27 marzo 2023, SULLA TATTICA E SULLA STRATEGIA: PER LA CRITICA DELLE TESI DEL VI CONGRESSO DEI CARC [anche in edizione spagnola] (82 pagine formato A5)[6].
Indubbiamente la critica delle posizioni dei Carc-nPCI esposta in questi documenti può essere stata, in alcuni passaggi, anche aspra, ma sicuramente nessuno potrà sostenere che sia stata improntata a logiche denigratorie e prive di un adeguato tentativo di fondazione.
Quello che dunque emerge è che i CARC-nPCI si appellano strumentalmente alla necessità del dibattito “franco ed aperto”, cosa che rimanda sia ad un effettivo settarismo di fondo che alla scarsa consistenza della loro tanto sbandierata attenzione al lato teorico e ideologico dei compiti e dei problemi del movimento comunista.
La Redazione di Nuova Egemonia ritiene che l’unità tra i marxisti-leninisti-maoisti come base per la costruzione di un partito maoista richieda lo sviluppo e l’approfondimento, sulla base di un effettivo impegno teorico-politico e di una reale onestà intellettuale, della lotta tra le diverse linee oggi esistenti e che, in un certo senso, hanno una lunga storia alle spalle.
NUOVA EGEMONIA
[1] https://www.carc.it/2023/07/06/dibattito-fra-comunisti-ce-ne-estremo-bisogno-ma-come-si-promuove/
[2] Un opuscolo per il dibattito tra i comunisti di critica degli articoli sul movimento No Green Pass presenti nel numero di Resistenza del mese di novembre https://nuovaegemonia.com/wp-content/uploads/2021/12/opuscolo-critica-tesi-carc.pdf
[3] https://nuovaegemonia.com/wp-content/uploads/2022/07/critica-dei-carc_npci-guerra-in-ucraina.pdf
[4] https://nuovaegemonia.com/wp-content/uploads/2022/11/presentazione-riferimenti-e-proposta-di-convergenza-1.pdf
[5] https://nuovaegemonia.com/wp-content/uploads/2023/03/seconda-edizione-critica-posizioni-opportuniste-sulla-guerra-in-ucraina.pdf
[6] https://nuovaegemonia.com/wp-content/uploads/2023/03/critica_documento_carc_vi_congresso.pdf